ALMENO 35OO MORTI IN SIRIA
At least 15 people have been killed across Syria, including an eight-year-old girl and six soldiers, activists say.
The British-based Syrian Observatory for Human Rights said the girl was among several people killed today in Homs, which has become the epicentre of the uprising.
In some of the day's attacks, security forces opened fire as they conducted raids in search of dissidents. There also were reports of fighting between army defectors and soldiers.
The UN estimates some 3,500 people have been killed in the Syrian crackdown on dissent over the past eight months.
Though internationally isolated, President Bashar Assad appears to have a firm grip on power, retaining the loyalty of most of the armed forces, despite some defections.
Malgrado condanni l’atteggiamento delle forze di sicurezza nei confronti della popolazione e deplori le centinaia di vittime della repressione ordinata dal governo, la Nato non intende intervenire in Siria. Lo ha dichiarato oggi a Vienna il Segretario generale dell’Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen.
“In Libia stiamo operando sulla base di un mandato delle Nazioni Unite e con il sostegno dei paesi della regione – ha detto Rasmussen – In Siria non vi sono condizioni simili.”
“In Libia stiamo operando sulla base di un mandato delle Nazioni Unite e con il sostegno dei paesi della regione – ha detto Rasmussen – In Siria non vi sono condizioni simili.”
Migliaia sono i siriani che si sono rifugiati ad Antakya, in Turchia, accolti nei campi profughi organizzati dalle locali organizzazioni umanitarie e dalla Croce rossa internazionale.
I carri armati siriani inseguono i fuggitivi e sembrano volerli stanare anche oltre il confine. Alla frontiera tra Siria e Turchia la situazione è molto tesa e si teme addirittura che possa culminare in uno scontro armato. Il primo ministro turco Erdogan ha convocato i capi dell’esercito, i servizi segreti e il ministro degli Esteri per esaminare lo scenario di possibili operazioni militari siriane in territorio turco.
I carri armati siriani inseguono i fuggitivi e sembrano volerli stanare anche oltre il confine. Alla frontiera tra Siria e Turchia la situazione è molto tesa e si teme addirittura che possa culminare in uno scontro armato. Il primo ministro turco Erdogan ha convocato i capi dell’esercito, i servizi segreti e il ministro degli Esteri per esaminare lo scenario di possibili operazioni militari siriane in territorio turco.
Dal 1963 il paese è governato dal PARTITO BA'TH; il capo di Stato dal 1970 è un membro della famiglia Asad. L'attuale Presidente della Siria è Bashar al-Asad, figlio di Hafiz al-Asad, che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000.
Il potere esecutivo è retto da un Primo Ministro, mentre il potere legislativo viene esercitato dall'Assemblea del Popolo, costituita da 250 membri eletti a suffragio universale generalmente ogni quattro anni.
Dal colpo di Stato del 1963 è in vigore la LEGGE MARZIALE, che sospende la maggior parte delle garanzie costituzionali (e aumenta i poteri del presidente), ufficialmente motivata dallo stato di guerra con ISRAELEe dalla minaccia del TERRORISMO.
DAL 2011 IL POPOLO SIRIANO E' IN RIVOLTA SUBENDO SISTEMATICHE REPRESSIONI DA PARTE DEL PRESIDENTE ASAD, ALLA STAMPA INTERNAZIONALE E' PROIBITO L'INGRESSO IN SIRIA DALLO SCOPPIO DELLE PROTESTE.
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